ELOGIO DELL’ERRORE

Recentemente riflettevo su un insegnamento che ho compreso e fatto mio da tempo, ma che solo da poco ha manifestato tutta la sua potenza: perché solo recentemente, negli ultimi anni, ho maturato la giusta attitudine di fronte all’errore.

Nella prima parte della mia vita ero assillato di continuo dalla valenza emozionale dei miei errori, schiacciato da sensi di colpa e di inadeguatezza che mi erano stati inculcati dall’ambiente e dal sistema sociale, una vera e propria programmazione negativa della mente.

Ma quello che ho ora, dopo aver vissuto abbastanza per farne tesoro, è questo:

Io sbaglio, dunque comprendo

Io sbaglio, dunque imparo

Io sbaglio dunque cresco

Io sbaglio… forse anche un po’ meno di un tempo, forse no, dipende dai punti di vista, ma ciò che sto realmente facendo quando commetto un errore è: io comprendo, io imparo e io cresco.

L’ errore è uno dei migliori alleati per spiccare il volo verso gli obbiettivi che ci siamo prefissi, ma solo se non ci perdiamo d’animo e perseveriamo, così tanto che spesso la perseveranza diviene resilienza.

In questo modo, con la determinazione e il focus fisso su una visione, un obiettivo che può essere piccolo oppure grandissimo, riprogrammiamo la nostra mente, in positivo, giorno dopo giorno.

Ma c’è un altro elemento, fondamentale, che in definitiva è la chiave più importante del successo: la gioia di sentirsi già ora esattamente come se avessimo già conseguito il nostro obiettivo.

E ancora di più, la gratitudine: sentirsi grati in anticipo, perché si vive esattamente come se si avesse già conseguito il proprio obiettivo. E la gratitudine costante porta ad essere felici di ogni cosa, piccola o grande che abbiamo nella vita. Soprattutto le piccole cose, che con questa attitudine ci danno gioia come le grandi.

Questo significa riprogrammazione dell’inconscio che per proteggerci da errori e fallimenti ci dice che non ce la faremo, ed è meglio lasciar perdere. Che non abbiamo la forza, la determinazione, che non siamo tagliati per quelle cose, ecc.

Wilbur e Orville Wright, gli inventori del primo aeroplano, per anni ottennero solo fallimenti, e centinaia di errori da correggere, ma li considerarono solo passi successivi verso il risultato finale: una visione, un sogno grande quanto l’umanità, volare nel cielo come un gabbiano. E poi, un giorno, il 17 dicembre 1903, il gabbiano spiccò il volo, e si scrisse la prima pagina della storia dell’aeronautica. E 66 anni dopo l’uomo mosse i primi passi sulla Luna.

Una bella storia, e io continuo a sbagliare come Wilbur e Orville, ma la cosa più bella è che lo faccio sempre con un sorriso e la gioia non mi lascia mai, nemmeno quando il sistema inevitabilmente disturba la mente con il suo chiasso.

Perché il gabbiano ha capito come spiccare il volo e come controllarlo, e ciò che può vedere quando si libra in alto scegliendo le giuste termiche, le correnti ascensionali che lo portano in quota, è molto, molto di più di quello che poteva vedere da terra.

La mia vita ora è così: una meravigliosa avventura alla scoperta di una creazione e di universi senza confini, il cui primo risultato è la gioia, la gratitudine, che si genera ancora prima di ottenere un risultato, perché bisogna riprogrammare la mente a questo orientandola verso la metodica migliore.

La visione diviene una richiesta, e spesso una vera e propria preghiera del cuore; questo insegnamento riecheggia parole antiche e sempre valide che oggi incarnano tutta la valenza e la ricerca scientifica che sta dietro alla motivazione e al successo:

Tutte le cose che chiedete in preghiera abbiate fede di averle già ricevute e le avrete

Ciò significa vivere in una costante sensazione di gratitudine, sentendo nel cuore che la nostra visione si è già realizzata e stiamo già vivendo ora con questa emozione.

L’obiettivo è già raggiunto, e la nostra emozione focalizzata e precisa non farà altro che riorganizzare l’inconscio armonizzandolo con il bersaglio: le energie si canalizzeranno verso di esso e così i nostri schemi mentali, e tutto verrà da sé, senza ansie, senza angoscia, senza dubbi o timori.

E se ciò non riesce subito, i fallimenti visti da una mente riprogrammata su una visione più elevata, saranno i nostri migliori alleati. 

L’errore è ora uno dei miei compagni di viaggio con cui discuto spesso di cose molto, molto interessanti. E non lo trovo più così antipatico come un tempo, anzi…

Da tutte queste esperienze e dalla scoperta di nuove straordinarie possibilità offerte oggi da una sinergia di nuove scienze che riuniscono psicologia, neuroscienze, fisica quantistica, epigenetica e molto altro, è nata la collana SYNCHRONICITY, di cui LA TERRA DELL’OMBRA è il primo libro. Un romanzo e un vero proprio manuale che lo spiega per conoscere eventi reali affascinanti e comprendere le straordinarie possibilità offerte a ognuno di noi.

Un percorso emozionante verso una comprensione profonda di noi stessi e dell’universo quantistico in cui viviamo, per andare molto oltre i limiti che pensiamo di avere, un testo che spiega le metodiche per creare la realtà che desideriamo e raggiungere ogni obiettivo.

Si tratta di tecniche che ho testato prima su me stesso, come mio costume, con risultati notevolissimi e che perfeziono ogni giorno insieme ad acque di saggezza antiche e sempre valide.

Il limite, come l’errore, in fondo è uno dei nostri migliori amici, perché è semplicemente una opportunità…

Pierluigi

——————————————————————————————————————–

LA TERRA DELL’OMBRA

Che cos’è davvero la realtà?

Siamo davvero schiavi di un destino ineluttabile?

Possiamo cambiare la nostra vita e realizzare i nostri sogni, qualunque essi siano?

Completamente basato su eventi ed elementi storico-scientifici reali.

Su Amazon: https://www.amazon.it/dp/B09YNQPZ6G/

Questo primo romanzo contiene in appendice un manuale per accedere al campo quantistico e fornisce le basi scientifiche per capire come tutto ciò di cui si parla, malgrado l’apparente incredibile paradosso a cui è legato, sia assolutamente reale.

I commenti sono chiusi