EVENT 201 – VIRUS: NIENTE SARÀ COME PRIMA

Ci chiediamo come sia potuto accadere.

Ci chiediamo perché.

Ci chiediamo come mai i dati che i media riportano allarmando la popolazione non sono quelli reali.

Esiste una cura? Perché era stato preannunciata una pandemia già nel 2019? Come è nato il Covid19? Che cosa accadrà?

Questa storia si sta svolgendo proprio ora, sotto i vostri occhi. Ma forse non sapete cosa vi sia dietro. In questo caso, questa è la storia per voi, completamente gratis, completamente libera, un piccolo pensiero per il lettore, in questi tempi burrascosi.

Buona lettura.

Pierluigi

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EVENT 201 VIRUS NIENTE SARÀ COME PRIMA

Copyright (c) 2020 Pierluigi Tombetti

Questa storia è liberamente scaricabile e condivisibile solo citando l’autore e il sito www.pierluigitombetti.com.

Dintorni di Rimini,

10 aprile

Ore 20:00

    Elia Laghi, commissario capo di Rimini, tornava a casa dopo un’intensa sessione di running: dall’alto della sua villa sulle colline romagnole osservava il panorama verso est, sul mare Adriatico. Le stelle erano più intense, scintillanti sulla città; poche settimane prima non si vedevano quasi, ma ora, con la maggioranza dei negozi e dei locali chiusi, con meno inquinamento luminoso ed atmosferico dovuto all’assenza delle automobili e alle fabbriche chiuse, era discernibile la distesa della Via Lattea in buona parte della sua estensione. Tutto sembrava tranquillo, quieto, ma non naturale. Molti, come lui, alzavano ora gli occhi verso le stelle, la Luna e Venere al tramonto, luminose e nitide; il silenzio irreale, le strade vuote, l’inquietudine che Laghi osservava serpeggiare negli occhi della gente appena al di sopra delle mascherine, tutto era così strano, così illusorio…

    Rientrò in casa e dopo la consueta routine di stretching ed esercizi di respirazione, una doccia lo rimise al mondo. Il suono di un messaggio nella posta Gmail attrasse la sua attenzione mentre cenava: una strana missiva di cui però riconobbe subito il mittente, BEAR, l’orso, il criptonome di un hacker che aveva aiutato tempo addietro a uscire da una brutta situazione, dello stesso gruppo dei suoi amici e collaboratori, gli Irregulars del Café des Artistes di Cesenatico. BEAR era inglese e aveva seguito strade diverse dagli amici, a dire il vero erano almeno tre anni che non se ne sapeva più nulla, ma lui era fatto così, appariva e spariva. Elia riuscì solo a leggere l’intestazione in inglese e poco altro, sembrava un messaggio senza senso, ma conosceva bene BEAR e le sue metodiche. C’era solo una cosa da fare. Selezionò un nome sulla rubrica telefonica e lasciò squillare una volta, ripetendo l’operazione altre due volte. Ricevette poco dopo un link via WhatsApp a cui si collegò entrando con una password: la schermata presentava una grafica in stile retrò con una targa ottonata, la stessa che era appesa nella sala sotterranea del famoso locale di Cesenatico:

THE CAFÈ DES ARTISTES IRREGULARS

Wig, Mouse, Mago, Irix, Giò.

    Erano loro gli Irregulars, 5 amici, ex hacker ed esperti di sicurezza infomatica che Laghi utilizzava allo stesso modo di Sherlock Holmes con i ragazzi di strada (Irregulars, per l’appunto) di Baker Street. Lo schermo mostrò un video e il viso sorridente di Mago (Luca Magistris, 26 anni, ingegnere informatico) lo scrutò dal notebook a casa.

    «Ciao Commissario! Ė sempre bello vederti! Se ci vediamo su questa pagina criptata significa che c’è qualcosa di grosso…» Istantaneamente apparvero altri quattro riquadri con gli altri membri del sodalizio. Dopo i convenevoli Elia spiegò il motivo di quella riunione improvvisa.

    Mouse (Filippo / Filo Drudi, 26 anni, anch’egli ingegnere ed esperto di sicurezza informatica) con la fronte corrucciata lesse la mail che Elia aveva nel frattempo girato al team: «BEAR… è un po’ che non lo sentiamo… ma lui è fatto così, magari si è sposato nel Regno Unito e ci ha fatto pervenire l’invito nel suo solito stile…»

     Irix (Irene Tidei), e Giò (Giorgia Tidei), le gemelle di 27 anni, lanciarono rispettivamente i propri programmi di decrittazione, risolvendo in breve l’enigma con l’aiuto di Wig (Stefano Rossi, 27 anni, ingegnere informatico): l’allegato non era una lettera ma un misterioso file di testo:

C19VitCE201

NCT04264533

XJTU

    Gli Irregulars si consultarono e tentarono vari approcci informatici al file: qualche minuto dopo si guardarono perplessi al video: strano, di solito non avevano problemi a infrangere qualunque tipo di codice. Ne parlarono con Elia ma non si venne a capo di nulla: lui non aveva idea del perché BEAR avesse inviato quella mail.

    Infine il commissario Laghi li ringraziò e salutandoli chiuse il contatto: aveva un’altra carta da giocare, quella più efficace se l’intuizione che aveva appena avuto si fosse dimostrata giusta. Da settimane si leggeva dovunque la sigla Covid19 e i primi caratteri del testo potevano riferirsi a quello.

ENIGMA

    Sua figlia Vanessa, dottoranda alla NY University in biologia molecolare probabilmente avrebbe potuto aggiungere qualcosa di utile alla sua ricerca. La chiamò, e dopo brevi convenevoli – si erano sentiti un paio di giorni prima – le sottopose l’enigma. Lei ascoltò con attenzione, studiò sul display dello smartphone il file che Laghi le aveva inviato e si prese un giorno per rispondere: il pomeriggio successivo si fece viva esordendo con una videochiamata via WhatsApp.

    «Papà, ci sono arrivata, ho risolto l’enigma, non era nemmeno troppo difficile.»

    «Per me lo è.»

    «Solo perché tu sei un criminologo e non un medico. Allora inizialmente ho letto la frase come se fosse una password, sembrava tale ma per cosa? Non vi era menzione nella mail di un link o altro per cui potesse servire una password. Quindi ho cambiato approccio: questo messaggio è stato inviato in un periodo di pandemia, per cui ho pensato che C19 si riferisse al Covid19. Il resto è stato un po’ complicato, ho provato a scomporre la prima parola ed è venuto fuori Covid19 VitC E201. VitC in ambito medico poteva riferirsi alla Vitamina C e l’E201 è il sale di sodio dell’acido sorbico, un conservante usato nell’industria alimentare. Ma non capivo cosa c’entrasse con il coronavirus.»

    «E quindi?»

    «Beh, il laboratorio dei dottorandi di biologia molecolare è a pochi metri da un altro in cui lavora un collega del Johns Hopkins Center for Health Security, al quale ho chiesto un parere al riguardo e mi ha detto che E201 è l’abbreviazione di Event 201, una conferenza importantissima tenutasi a New York lo scorso 18 ottobre a cui lui era stato invitato come relatore.  L’Evento 201 era stato organizzato proprio dal Johns Hopkins Center in partnership con il World Economic Forum e la Fondazione Bates. E lo scopo era definire lo scenario di una improvvisa pandemia da Coronavirus scoppiata solo pochi mesi dopo. Un po’ strana come coincidenza.»

    «Già… E per il resto che mi dici?»

    «L’altra parola chiave è NCT04264533, che nella grafica mi suonava familiare, e infatti basta digitarlo su Google e si scopre essere il numero identificativo di un test clinico simile a quelli che svolgiamo noi: questo è relativo all’utilizzo di alte dosi di Vitamina C in pazienti affetti da Covid19. Lo studio terminerà a settembre per cui non abbiamo dati certificati dalle autorità sanitarie ma solo informazioni sporadiche. Però c’è un mistero: se digiti Vitamin C Covid19 troverai pagine e pagine di siti anche medici che ironizzano su questi trattamenti come se fossero cosa da stregoni, c’è un accanimento mediatico non giustificato, anche perché facendo qualche telefonata ho appreso da colleghi che qui a NY vari ospedali stanno testando con risultati molto promettenti la Vitamina C endovena, dai 12 a 20 g, sulla base dei rapporti molto favorevoli provenienti dagli ospedali cinesi che oramai da mesi utilizzano questa terapia. In pratica qualcuno sta cercando di boicottare un trattamento molto semplice che costa pochissimo spacciandolo per una frode quando sembra funzionare, comunque in abbinamento ad altri trattamenti, per esempio con Vitamina D e farmaci conosciuti.»

    Laghi era senza parole: mentre Vanessa parlava digitò sul notebook Vitamina C Covid19 e si rese drammaticamente conto che i media, Internet e i più importanti motori di ricerche online avevano scatenato i loro algoritmi contro l’idea di una terapia a base di Vitamina C. Lo facevano anche sostenendo le tesi più colorite, tra cui quella di calcoli renali causati da questo trattamento, una informazione però totalmente falsa, come gli spiegò Vanessa, ma che il lettore non avrebbe trovato se non nei siti di università e di ricerca medica più onesti e scientificamente avanzati.

    E il cittadino medio, ma anche quello più smaliziato, statisticamente non vanno molto oltre quello che gli propinano Google, Yahoo, e altri web engine, esattamente come chi guardando la TV accetta pedissequamente quello che gli viene proposto dai media, presumendo che i giornalisti attingano da fonti sicure. Ma al giorno d’oggi il giornalista è obbligato a scrivere quello che gli viene detto di comunicare, non ciò che è vero.  

    Il commissario ravvedeva ancora troppe parti oscure in quella faccenda, e una domanda chiara e semplice era il modo migliore per spazzare via il buio.

    «Vanessa, perché qualcuno dovrebbe opporsi all’uso di Vitamina C?»

    «Beh, lo sai anche tu, sono più che altro le multinazionali farmaceutiche a fare la ricerca farmacologica e a sponsorizzare le università, e spesso vengono scoperti scandali per tangenti pagate a Ministri della Salute affinché commercializzino nel loro paese un farmaco specifico: se convincono le autorità di essere prossimi a realizzare un vaccino, i media sosterranno questa tesi e indurranno la gente a credere che non esiste speranza al di là del vaccino. Ma è una sciocchezza, il Covid19 non è la febbre emorragica da Ebola: se non si hanno gravi patologie che vengono aggravate dalla polmonite interstiziale causata dal virus alla fine risulta una forte influenza, a volte addirittura senza sintomi. Anche se… sì, insomma, piuttosto peculiare come influenza…»

    «Perché?»

    «Beh, sebbene gli scienziati che vi lavorino sostengano a spada tratta l’origine naturale del Covid19, questo sembra un virus programmato per eliminare le fasce più deboli della popolazione, in particolare gli anziani. Tra l’altro qui negli States sono tutti molto colpiti dai decessi elevatissimi in Italia, raggiungono numeri veramente molto strani, un’anomalia rispetto agli altri paesi.»

    Era vero: nonostante la bassa letalità del virus, la sua contagiosità era talmente elevata che i morti si contavano a migliaia, a Bergamo si fece ricorso ai mezzi dell’esercito per portare via le bare dal cimitero che non poteva più accoglierne altre, a Brescia, le bare depositate sulle strade non si contavano, a Piacenza una delle città più colpite si accatastavano i feretri in gruppi di cento in attesa di essere trasportati al forno crematorio già al limite, ma anche a New York: le foto di centinaia di cadaveri ordinatamente riposti in camion refrigerati in attesa di essere portati all’obitorio avevano fatto il giro del mondo in pochi minuti, in Equador i cadaveri venivano ormai lasciati per strada o in casa, in tali casi bruciati, mentre in Cina il Governo sembrava aver addirittura nascosto il numero eccessivo dei deceduti.

    Lo scenario globale era da fine del mondo, e in Italia un incubo reale per la popolazione da cui non ci si riusciva a svegliare; purtroppo il commissario Laghi conosceva bene il motivo, nelle ultime settimane la Polizia di Stato e i Carabinieri stavano ricevendo tantissime segnalazioni di disservizio da parte delle Ausl locali. I cittadini allarmati da sintomi come tosse, febbre e diarrea chiamavano per avere  soccorso ma avevano gravi difficoltà anche solo per prendere la linea e quando vi riuscivano veniva loro consigliato di rimanere a casa, ma non veniva fatto un test Covid19 a tappeto sull’intera popolazione, anzi spessissimo veniva fatto un tampone dopo circa una settimana. Nel frattempo i pazienti e i familiari infettavano altri, specialmente le persone anziane che stavano morendo a migliaia.

I DATI DISTORTI

    «Però», continuò Vanessa, «i dati non collimano, penso che le cifre diffuse dai media italiani e ripetute all’ossessione da quelli esteri siano falsate, o per lo meno distorte.»

    «Spiegati meglio.» Elia aveva la netta sensazione che il brutto doveva ancora venire.

    «Beh, digita sul tuo notebook questo indirizzo: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia. Osserva i DATI DEMOGRAFICI: media dei pazienti deceduti = 78 anni. Vai a PATOLOGIE PRE-ESISTENTI.»[1]

    «Ok», rispose il padre mentre premeva velocemente i tasti producendo il familiare ticchettio plastico sotto le dita, «ci sono».

    «Vedi il grafico? Su un campione di 1102 deceduti solo 19 non presentavano patologie gravi. Tutti gli altri avevano da una a tre patologie gravi, 2,7 patologie di media, che li hanno uccisi. Sono morti a causa dell’aggravamento delle loro problematiche pre – esistenti, non a causa del Coronavirus. In pratica solo il 2,8 % dei deceduti sono morti per Covid19. Questa è la percentuale di letalità rilevata, ma poiché sono stati contati solo i morti sulla base dei pochissimi tamponi effettuati, risulta una percentuale gonfiata di molto; doveva essere un rapporto tra tutti gli infetti (che si sarebbero potuti rilevare con tamponi a tappeto come hanno fatto in Corea) e i deceduti. Comunque, quelli che leggi sul sito sono dati forniti dall’autorità medica italiana, ma quelli che i media comunicano alla popolazione sono completamente diversi: al 30 marzo si parla di 11591 deceduti. Ma solo una ventina di essi sono morti di Coronavirus. Tutti gli altri sono stati uccisi dalle loro patologie, che sono state aggravate dal virus. In definitiva i dati sono stati distorti e presentati in modo malevolo al pubblico, che naturalmente si fida e non pensa nemmeno a verificare sul sito del Ministero della Salute con un semplice click di mouse come ho fatto io. Questo modo di fare informazione, a mio parere, è una azione criminale.»

    Laghi andò col pensiero all’impatto emozionale sulla popolazione, alle continue immagini di bare, di cifre distorte, di informazioni deviate, di TV news e talk show il cui unico obbiettivo era accrescere l’audience dando notizie – bomba senza spiegare da dove provenivano i dati e le cifre fornite.

    Un mese. Solo un mese prima. Nessuno poteva nemmeno lontanamente immaginare che poche settimane più tardi sarebbe andato a fare la spesa con la mascherina, a distanza di sicurezza dagli altri, che lui e la sua famiglia sarebbero rimasti chiusi in casa per mesi, che tutto il mondo avrebbe sperimentato la stessa triste, ironica realtà. La pandemia non risparmiava nessuno, giorno dopo giorno mieteva le sue vittime, specialmente tra le persone più deboli, ma in tutto questo gli organi di informazione non facevano altro che atterrire i cittadini. Laghi ricordò di aver letto un interessante articolo dell’amico e storico Piergiorgio Roversi sul suo blog che offriva una spiegazione esemplare delle motivazioni per cui ciò accadeva. E legata alla paura c’era lo spettro orwelliano di un Grande Fratello in grado di controllare la vita e la libertà di tutti. Ma non era tutto, Vanessa aveva qualcos’altro da aggiungere.

    «Pensa che a marzo 2019 i morti in Italia solo per polmonite sono stati circa 15.000, in questo momento è un numero superiore ai morti per Covid19. Se a questi aggiungi gli 8-12.000 che mediamente ogni anno muoiono per influenza stagionale hai un quadro chiaro: in Italia muoiono almeno 25 mila persone ogni anno solo per polmonite e influenza e questo non fa notizia, non ne parla nessuno. Perché è considerato normale Ma questo virus e i suoi effetti, classificati come pandemia, hanno fermato il mondo e imposto norme rigidissime di contenimento. C’è qualcosa che non quadra. Ho parlato con qualche altro collega ma non ho ottenuto molto, ognuno fondamentalmente è preso dal suo lavoro e non ha approfondito più di tanto la cosa. Allora ho contattato il centro di statistica matematica a Stoccolma dove si è deciso di non fare nulla, a parte emanare comunicati che riducono il numero di persone insieme nei locali e poco di più. Il responsabile del team di studiosi mi ha detto che hanno potenziato la terapia intensiva e utilizzano cure di sostegno ma non prevedono gravi problemi proprio sulla base dei numeri che ti ho appena detto, che in Scandinavia sono simili in rapporto alla loro popolazione. Per gli svedesi l’influenza Covid19 arriva, si sta in casa, immunizzandosi e poi si riprende la solita vita. I più deboli vengono trattati subito, senza attendere giorni come accade in Italia e quindi hanno risultati migliori. Anche altri paesi hanno seguito questo iter, come la Svizzera o l’Islanda, senza particolari difficoltà.»

    «Quindi se si seguono le indicazioni delle autorità sanitarie, se ti mantieni sano e curi la tua salute non dovresti avere problemi…»

    «Si, la pandemia richiede comunque l’osservazione delle rigide norme di quarantena a casa. Anche se i Governi dei paesi di cui parlavamo non hanno attuato il lock-down totale, tuttavia anch’essi raccomandano le stesse norme adottate dall’Italia. Comunque ci sono state eccezioni, al momento qualche paziente infetto è morto nonostante non presentasse patologie e in tre/quattro casi erano atleti, sono casi allo studio. Ma sono eccezioni che di conseguenza confermano la regola. Infatti abbiamo nel mondo tanti bambini infetti e nessuno al momento ha avuto aggravamenti o sintomi intensi, quasi nessuno è andato in ospedale e ho controllato, è stato solo per sicurezza, stanno tutti più che bene, il loro sistema immunitario forte sconfigge il virus.»

    «Ok, tesoro. Ė tutto chiaro. L’ultima parte del testo della mail che cos’è?»

    «Tramite la documentazione sullo studio clinico disponibile online sono risalita al capo del team di sperimentazione e gli ho telefonato: indovina un po’ è all’università Xi’an Jiaotong in Cina, se vai sul loro sito trovi la sigla del loro istituto in alto, il nome è abbreviato in XJTU. l’ultima parola del file, Xi’an JiaoTong University. Qualcuno ti ha voluto indirizzare su una pista precisa, facendoti capire che è una pista pericolosa.»

    Laghi annuì e ringraziò la figlia, come sempre raccomandandole la massima cautela in ogni cosa, a cui lei ribatté con un messaggio whatsApp appena chiusero la comunicazione: «Stay strong, stay safe».

    Elia era veramente colpito. E orgoglioso. Vanessa aveva più volte partecipato alle sue indagini, da medico l’aveva utilizzata come consulente e aveva assistito in varie occasioni il patologo forense di Rimini in autopsie di casi particolarmente difficili. Uscì in giardino a fare una passeggiata; la giornata era bella, non particolarmente calda, ma l’aria tersa e il cielo azzurro lo misero di buon umore. Eppure la mente continuava a focalizzarsi su alcuni dati di fatto che faticava a comprendere nella loro globalità. Osservava dalla sua collina l’intera regione del litorale romagnolo da Gabicce a Cervia, e decise di applicare lo stesso sistema a quell’indagine così insolita: doveva osservare le cose dall’alto, da molto in alto, tanto da avere una visione generale del tutto. Esattamente come osservare una zona con Google Maps. Ma se la osservi con Street View ponendoti in un punto preciso a terra non riuscirai a capire dove ti trovi rispetto al territorio; con questo nuovo punto di vista, il suo sguardo si perse nell’orizzonte del Mar Adriatico, mentre seguiva riflessioni precise.

PROGRAMMATO PER UCCIDERE

    Il Covid19 sembrava essere mutato, o modificato, per eliminare la fascia considerata più debole e inutile della società, a cui i Governi non avrebbero più dovuto pagare pensioni e quindi non avrebbero più pesato sui sistemi sanitari nazionali. Altre pandemie ancora più potenti avrebbero decimato la popolazione mondiale, la WHO era stata chiara in questo, Disease X, una malattia pandemica per cui non esistono vaccini o cure in grado di uccidere milioni di persone, tecnicamente definita Blueprint Priority Disease. Questa era solo la prima di questo nuovo genere. E naturalmente al momento opportuno una azienda benefattrice avrebbe messo in vendita un vaccino Covid19 che ogni nazione avrebbe acquistato in milioni di dosi e imposto forzatamente ai cittadini a seguito di una legge di emergenza.

    Laghi aveva letto sui giornali online di come Usa, Cina, Francia, e altri paesi si accusavano l’un l’altro alla ricerca di un vero responsabile, che al sicuro dietro le quinte rideva di gusto di quello che stava accadendo. Un colpevole, un nemico che aveva ormai da molto tempo diviso ideologicamente il mondo in fazioni opposte e negli ultimi secoli aveva preso in Occidente la forma di governo democratico: al momento opportuno, quando il popolo era stanco della politica e perdeva il proprio fervore e il sostegno ai vari schieramenti in opposizione nel proprio Governo, sorgeva come d’incanto la nuova fazione, apparentemente generata dallo stesso popolo, che ne incarnava la rabbia, la voglia di cambiamento, ma nella più grigia e vera realtà, creata sempre dagli stessi registi di scena, che muovevano vecchie e nuove marionette sul palco economico e geopolitico.

    Se l’uomo avesse realmente saputo che la sua vita era semplicemente un inganno, a molti livelli, che le scelte che credeva di fare erano già state operate per lui da altri, che orientavano i suoi gusti, le sue ideologie, le sue idee, anche le più intime, attraverso la stampa e le agenzie giornalistiche, la TV, la moda, i reality, i videogiochi, perfino alcuni documentari…

    Se l’uomo avesse saputo che la sua vita di otto ore lavorative era il modo di esaurire le sue energie quando avrebbe potuto lavorare molto meno e a casa propria… se avesse riflettuto sul fatto che il valore del denaro delle banconote, era quello della semplice carta che ne rappresentava il valore, ormai slegato da qualunque bene di riferimento reale… se avesse riflettuto sul fatto che pagava tasse sempre più salate perché buona parte del debito nazionale derivava dal fatto che l’Europa o la Federal Reserve chiedeva ai cittadini di acquistare le banconote stampate dalla propria banca centrale facendole pagare molto di più del loro valore nominale aggiungendo un interesse che di conseguenza generava un debito impossibile da colmare.

    Era questa una delle tragiche realtà che stavano rendendo le nazioni schiave per sempre e sempre più deboli, ma il cittadino medio continuava a non rendersene conto, eppure bastava qualche click di mouse, come nel caso del Covid19.

    Se avesse saputo, rifletteva Laghi, che chi prosciugava ogni risorsa di paesi come l’Italia, la Grecia, ma in realtà anche dei più forti, era il complesso finanziario legato al sistema del debito, una assurda irrealtà, un mostro non reale che esisteva unicamente nella mente dei banchieri e degli uomini che l’avevano creato…

    Se i cittadini degli Stati Uniti avessero realizzato che quella che pensavano essere la loro banca nazionale, la Federal Reserve era invece stata sottratta al popolo americano, come tutte le banche nazionali europee e di gran parte del mondo, e venduta a un consorzio di banche private a cui non interessava affatto il benessere dei cittadini ma unicamente il loro guadagno… Se avessero saputo che dietro tutto questo c’erano sempre le stesse persone che gestivano le sorti finanziarie e politiche del mondo…

    Ma pochi giungevano a comprendere la vera realtà, dietro alle parole che sentivano continuamente ai notiziari TV, e anche se nel tempo i pochi erano divenuti molti, non avevano alcuna forza di abbattere il muro spaventosamente solido e distruttivo del Sistema, schiacciati immediatamente da accuse di complottismo.

    Il Sistema rideva di loro, come di tutti gli altri. Nessuno poteva avere la forza di opporsi, era come tentare di far cambiare direzione a un camion pesantissimo con le mani, esso avrebbe spostato e travolto senza pietà chiunque. La direzione era chiara.

    Elia si accorse della tristezza che tali pensieri gli stavano generando e pensò a Nicole: la donna che amava e che aveva dovuto lasciare in Germania dove era andata a trovare i parenti rimanendo bloccata appena prima della chiusura delle frontiere. L’avventura del Codice L di Leonardo Da Vinci, l’anno precedente, li aveva fatti conoscere e adesso non poteva pensare a un giorno senza di lei: la chiamò e fecero una lunga chiacchierata al video dello smartphone; Elia si sentì molto meglio sapendola tranquilla e al sicuro. E con tutta probabilità nel giro di un paio di settimane sarebbe tornata.

    Poi contattò Piergiorgio Roversi, lo storico di Cesenatico che era stato fondamentale nella ricerca del Codice L; questi fu lieto di rivedere l’amico e condivisero le informazioni che avevano raccolto. Roversi era la spalla ideale per il commissario, si muoveva accademicamente in ambiti dove lui non poteva entrare ed era un vero esperto nel reperire informazioni scomode. Fondamentalmente erano giunti alle medesime conclusioni ma entrambi si trovavano ora a un punto morto. La strada era troncata così, non vi era modo di proseguire la pista. Dopo una lunga chiacchierata Roversi consigliò a Elia di contattare Monsieur George e Laghi fu d’accordo: quell’uomo enigmatico poteva avere le risposte che cercavano.

EVENT 201

    In qualità di Commissario, si recò con l’auto di ordinanza della polizia al solitario casolare di Sala, nelle campagne di Cesenatico, che custodiva nel caveau sotterraneo il SECRETUM di Leonardo Da Vinci[2]; parlò con il proprietario che fece una telefonata dopodiché gli diede un foglietto di carta su cui aveva scritto le credenziali di ingresso a una pagina web. Elia lo ringraziò e tornò a casa sua, curioso e impaziente di parlare di nuovo con il misterioso individuo che si faceva chiamare Monsieur George.

    Lo rivide con piacere al monitor del suo computer dopo l’accesso al sito protetto, un uomo anziano, con la barba e i capelli bianchi, sempre sorridente, distinto e colto ma dall’oscuro passato, una vita che lo aveva visto protagonista nell’ombra su vari scacchieri internazionali, tra Intelligence e organizzazioni private di sicurezza. Teneva sempre un profilo molto basso, e non capivi mai su che fronte stesse giocando. Dopo i convenevoli, Monsieur George venne al dunque: «Bene Commissario, mi ha cercato, di conseguenza ha qualcosa di importante da comunicarmi.»

    Elia gli raccontò del misterioso messaggio di BEAR e delle informazioni che aveva ottenuto da Vanessa. L’alsaziano aggiunse qualcosa che completò un quadro fosco che inquietò ulteriormente Laghi. Ma cosa stava accadendo? Perché i media continuavano a fornire informazioni volutamente distorte creando un clima di apprensione e paura?

    «Si chiama controllo, Elia», rispose l’anziano uomo accarezzandosi la barba canuta, «controllo mediatico. Come ha potuto notare accade lo stesso in tutto il mondo e in un evento catastrofico il popolo è più incline ad accettare misure straordinarie, che i media definiscono “misure d’emergenza”. Nulla di strano, è una vecchia tecnica, è già accaduto. L’evento è creato ad arte, come spesso accade nel caso di una guerra, o di un attacco terroristico, per distogliere l’attenzione da qualcosa su cui il Deep State non vuole che il popolo si concentri. Ė un’opera di distrazione di massa. Con lo scopo di attuare un controllo straordinario sulla popolazione: Virus – Paura – Controllo.»

    «Deep State?»

    «Si, può chiamarlo Criptocrazia, o Governo – Ombra, un Governo non eletto, di cui tutti ignorano l’esistenza ma che da molto tempo ormai determina i destini nazionali e globali dei popoli. Quello che lei vede dall’esterno, i Presidenti, i Ministri, sono solo marionette mossi da queste persone che hanno ideato e costruito ex novo la minaccia.»

    «Quindi secondo lei il Covid19 è stato modificato da queste persone?»

    «Certo, come vari altri virus. Ma come ha potuto vedere sono state diffuse più versioni della sua origine: i leader scientist sulle riviste più famose, The Lancet, Nature, e anche la World Health Organization parlano di probabile origine naturale del virus, passato dagli animali del mercato di Wuhan all’uomo. Al contrario i servizi di Intelligence USA e NATO forniscono dal loro punto di vista le prove che sia stato creato dai Cinesi modificando un coronavirus esistente. Naturalmente la versione cinese, credibile esattamente come le altre afferma che è stato durante i giochi militari mondiali di Wuhan (18 – 27 ottobre 2019) che gli USA avrebbero diffuso in Cina il virus. In effetti fu proprio lì che cinque stranieri furono contagiati da malattie infettive importate e trasmissibili».

    «Ma… qual è la verità?»

LA VERITÀ

    Monsieur George lo guardò con aria sorniona, sorridendo per sdrammatizzare: «Commissario, lei è un uomo molto curioso, ma suppongo sia ciò che la rende così bravo nel suo lavoro. Non è veramente importante la verità, se sia stato un agente CIA a diffonderlo durante i Giochi Militari o se l’abbiano creato i Cinesi nel laboratorio a Wuhan per poi sfuggire malamente di mano, ciò che importa è che costituisce un primo passo nell’agenda del Deep State verso il controllo globale. Vede, quello che sta accadendo, come si è già reso conto, è fondamentalmente un inganno. Utilizzano i media in modo così magistrale che tutti alla fine si convincono, perché sfruttano l’emozione, la paura, perché il Covid19 entra in tutte le case.»

    L’alsaziano spiegò così la vera natura del problema, il capolavoro dell’ignoranza creata dai media e dalle persone che da dietro le quinte li pilotavano: il cittadino medio non si rivolge quasi mai a fonti sicure, non va alla ricerca dei dati effettivi sui siti delle autorità sanitarie, ma si accontenta di seguire le news in TV, e in particolare le informazioni su Internet, Facebook, Instagram e gli altri social, tutti controllati dalle stesse persone che possedevano le agenzie di stampa e i grandi network informativi. Grazie a questo era possibile creare non una falsa informazione ma una informazione distorta, che generava allarmismo, insicurezza e un forte senso di paura nella popolazione, la quale di conseguenza decideva remissivamente di seguire le procedure restrittive del proprio Governo.

    Elia ascoltava con attenzione, ma erano cose che aveva già accertato personalmente: chi si informava era tacciato di complottismo, le verità nascoste diventavano fake news, e mentre ciò accadeva una sola verità divenne quella assoluta: quella della TV. Le pecore sulle loro poltrone in casa seguivano ignare i loro pastori ritenendoli degni di fiducia, d’altra parte i media sembravano presentare dati scientifici ed esperti.

    Lo stato dell’arte, era stato raggiunto quando si videro dovunque persone costrette in casa e private della libertà, cantare dalle finestre, dai balconi, dagli smartphone: il loro desiderio di unità, quasi di orgoglio nazionale espresso anche da migliaia di bandiere italiane esposte: era il più grande capolavoro di chi, avendoli privati di ogni libertà, li aveva ingannati completamente al punto di farli cantare di gioia. Dietro a questa allegria dolceamara c’erano le risa di chi aveva creato questa grottesca situazione osservando un canarino cantare felice nella gabbia. A qualcuno, forse più perspicace di altri, pareva semplicemente la danza macabra, quella che la gente ballava durante le grandi epidemie nel medioevo, per stornare la paura del morbo.

    Ma la vera domanda era: Perché? Elia intervenne quando fu soddisfatto di quanto aveva sentito: «Ma qual è il vero obbiettivo?»

    «Il Controllo Globale. Alla fine la vera natura del Deep State emergerà come Nuovo Ordine Mondiale. L’incertezza e la paura servono a organizzare a breve il blocco totale delle guerre per un accordo internazionale di Pace e Sicurezza. Questo naturalmente prevede un Governo Mondiale e leggi internazionali che limiteranno drasticamente le libertà individuali per un bene superiore. Non sarà subito ma è il primo passo che velocemente porterà ad altri fino a conseguire questo scopo finale. Ci saranno altre epidemie, molto peggiori di questa, guerre, forti terremoti, sconvolgimenti di varia natura e una guerra sanguinosa combattuta principalmente in Europa che prosciugherà le energie dei popoli, costretti a distruggersi per le risorse o altri motivi, ben diversi da quello vero.»

    Laghi lo guardò perplesso

    «Come fa a sapere queste cose?» Quell’uomo custodiva segreti internazionali che avrebbero fatto tremare più di un Governo; Gran Maestro 33° grado della Massoneria inglese e americana, era stato consulente di varie legislature in diverse nazioni, tra cui Francia e Germania. Da buon alsaziano, e diplomatico consumato, era abituato a tenere il piede in più staffe.

    Monsieur George si fece più serio, ma il lieve sorriso non lo abbandonava mai.

    «Ha mai sentito parlare dell’Evento 201

    «Sì, vagamente.»

    «Il 18 Ottobre 2019, lo stesso giorno in cui cominciarono i Giochi Militari a Wuhan, ebbe luogo la prima prova del controllo pandemie globali, sponsorizzata da enti, università e fondazioni famose, come la Jill Bates Foundation. Ma era solo uno specchietto per le allodole, un evento che serviva a sensibilizzare i media verso una possibile imminente epidemia. In realtà l’Evento 201 era il primo passo pubblico ed ufficiale verso il controllo globale.»   

    «Da quello che so si trattava semplicemente di realizzare lo scenario più veritiero possibile per capire cosa sarebbe potuto accadere in caso di pandemia», rispose Laghi con un’espressione infastidita sul viso. Sapeva già che non gli sarebbe affatto piaciuto ciò che stava per sentire.

    «Tutti conoscono Jill Bates e la sua fondazione: dopo aver creato l’azienda più ricca del mondo per molti anni ora si concentrano su attività apparentemente filantropiche e in particolare sul controllo delle epidemie. Hanno sponsorizzato un nuovo sistema realizzato dal MIT per registrare le vaccinazioni direttamente su un tatuaggio microchip sulla pelle di ogni persona, chiamato Quantum Dot Tattoos. Si tratta di veri e propri tatuaggi a punti quantici applicati con micro-aghi a base di zucchero che contengono un vaccino. I micro-aghi si dissolvono e rimangono i punti quantici incapsulati i cui modelli possono essere letti per identificare il vaccino che è stato somministrato. In pratica un registro di vaccinazione ultratecnologico leggibile da un normale smartphone dopo aver installato l’app dedicata. Ma il vero scopo risiede nella possibilità di tracciare i dati del paziente, dare una identità a milioni di persone che nel mondo non sono iscritti ad alcuna anagrafe, anche agire come induttori di sterilità o dare la possibilità di pagare semplicemente allungando un polso. Tutti i dati verrebbero registrati, le transazioni bancarie, e anche la posizione geografica. Se somministra il vaccino per il Covid19 forzando la popolazione a prenderlo convincendola tramite i media della assoluta necessità, e lo fa con questo sistema ha ottenuto il tracciamento completo di ogni individuo sulla Terra.»

    Laghi lo fissò negli occhi: «Come sa queste cose?»

    «Non si preoccupi di questo. Io sono… come spiegarle… sono un osservatore. Grazie alla mia posizione e alla mia rete di conoscenze ho la possibilità di muovermi ad alto livello ma senza pestare mai i piedi di nessuno. Acquisisco informazioni. Le uso. A volte per il Bene. A volte no. Ma è necessario, altrimenti verrei subito scoperto. E per cortesia, non mi contatti più, almeno finché tutto questo non sarà finito. Più che altro per la sua sicurezza.»   

    A Laghi si gelò il sangue: ma chi era quell’uomo? L’anno precedente lo aveva combattuto, poi era stato addirittura assunto da lui, quando si era reso conto che in realtà combattevano sullo stesso fronte.

    Lo schermo si spense lasciando il commissario senza la possibilità di replicare. Non che l’avrebbe fatto, ogni parola era stata risucchiata dal gorgo che gli macinava nel ventre e si trasformò in una sensazione di nausea. Provava la decisa sensazione di dover vomitare, per quello che aveva sentito, che non avrebbe mai voluto sentire. Quella notte dormì poco. E male.

    La mattina successiva Elia tornò in Questura, nel suo ufficio a Rimini, dove contattò alcuni superiori e colleghi anche nell’Intelligence che in passato avevano espresso i suoi stessi pensieri e solidarietà nei suoi confronti per le ricerche non allineate che stava svolgendo. Laghi aveva il pregio della sincerità ma nel tempo aveva saggiamente compreso che certe cose doveva condividerle solo con chi aveva la medesima apertura mentale, con chi come lui si accertava alla fonte delle informazioni e trovava incongruenze, con chi si era da tempo accorto che qualcosa non andava, le cui indagini al riguardo venivano inspiegabilmente bloccate e venivano loro assegnati nuovi incarichi prioritari che non avevano nulla di realmente importante.

    C’era qualcosa nell’intero sistema, non solo quello italiano, anzi sembrava essere lo stesso meccanismo in ogni angolo del mondo, che apparteneva a un’altra realtà, qualcosa che agiva occultata dietro le quinte in grado di generare il più grande cambiamento epocale per il controllo della Terra.

    Laghi utilizzò la linea sicura dell’ufficio e parlò con quattro persone, tutte di elevato livello politico e militare. Ottenne sempre la stessa risposta: la stessa che gli aveva dato Monsieur George, quella che conosceva già.

IL FILE NASCOSTO

    Mentre tornava a casa dall’ufficio, nel pomeriggio, fu contattato dagli Irregulars. La voce squillante di Mago gli comunicò, su una linea sicura, che le cose non stavano esattamente come sembravano.

    «Ė così, Elia, stai attento a come ti muovi. All’inizio non ce n’eravamo accorti ma trattandosi di BEAR sapevamo che non poteva essere un messaggio così semplice da trovare, non si sarebbe scomodato per dire cose che ormai si leggono in molti siti, complottisti e non. Abbiamo utilizzato un vecchio software scritto da lui anni fa, quando collaboravamo per hackerare siti di aziende informative, lui sapeva che lo avremmo fatto. Grazie a questo abbiamo trovato nel file un aggancio in rete dark-web a una fotografia che ritrae un misterioso personaggio seduto a fianco di Jill Bates. Te lo sto inviando ora. Noi non lo conoscevamo ma visto che ha inviato a te il messaggio forse è una persona a te nota. Insieme alla foto vi è anche un file che viene dal sito ufficiale della Fondazione Bates secondo cui questa persona risulta azionista di maggioranza della Fondazione. Abbiamo verificato e l’immagine non è stata ritoccata elettronicamente, sembra attendibile.»

    Laghi aprì il file e rimase attonito: l’uomo nella fotografia era indubbiamente Monsieur George. Questo fatto sconvolse il commissario: quell’uomo, così apparentemente mite e avvicinabile, era complice di Bates e di questo piano criminale? Oppure giocava su due fronti ma segretamente combatteva il Novo Ordine Mondiale? Una risposta che non avrebbe trovato, per lo meno non subito, ma avrebbe tenuto gli occhi bene aperti.

    Ringraziò gli Irregulars e chiuse la comunicazione; dopo qualche attimo di riflessione decise di tornare a casa e scrivere tutto quello che era accaduto, un breve report sulle cose che aveva appreso, asciutto, tecnico e circostanziato, con i link ai documenti e agli organi di informazione, in modo che chiunque avrebbe potuto appurare la veridicità del manoscritto. Non sapeva nemmeno perché lo stava scrivendo, comprese solo rileggendolo che si trattava di un modo per cercare di gestire la pressione emotiva di quello che aveva appreso.

    Ora tutto acquisiva una luce diversa, le battaglie politiche economiche, sociali, ogni cosa si scioglieva come neve al sole quando si comprendeva che tutto ciò era solo un’opera drammatica messa in scena da registi e sceneggiatori esperti.

    Il rapporto terminava con un breve brano, quello che gli fu più difficile scrivere:

EPILOGO

Questa è una storia, che si basa su dati veritieri. Tuttavia è solo una storia e come tale deve essere letta, senza la pretesa di acquisire verità seppellite da inevitabili attacchi mediatici. Ma alla fine, sotto le ceneri del rogo degli haters, di Internet e del Sistema, qualcosa di questa storia brucia ancora. Nel cuore di esseri umani che pensano a torto di essere liberi e si scoprono schiavi con la mascherina, che pensano di decidere da sé la propria vita mentre qualcun altro lo ha già fatto per loro, e non saranno affatto decisioni piacevoli. Ognuno leggerà questa storia nel modo che vorrà; è solo una semplice storia, breve, senza alcuna pretesa, quasi arrogante nel suo orgoglio di libertà, silenziosa consapevolezza di un uomo in piedi a testa alta contro il vento furioso di una tempesta in arrivo. Ė una storia libera di dire e raccontare nel modo in cui ho sempre vissuto, perché non appartengo al Sistema, e fondamentalmente me ne infischio di quello che il Sistema pensa di me, pur rispettandone le leggi e facendole rispettare, coltivando nel mio cuore i valori che il Sistema desidera estirpare, quelli che ci rendono umani, che ci rendono persone migliori, quelli basati sull’amore.

Questa, è solo una storia, e come tale deve essere letta. Racconta ciò che accadde nei mesi in cui tutto cominciò. Dopo una lunga preparazione il primo passo fu evidente e deciso e il mondo cominciò a salire il primo scalino di quella scala che a velocità sempre maggiore avrebbe portato il genere umano verso un Nuovo Ordine geopolitico[3], economico e religioso. Un passo dopo l’altro, sempre più velocemente, il preludio al più grande evento della storia dell’umanità, al suo capovolgimento globale.

Ma questa, come si dice, è un’altra storia.

– FINE –

ALCUNE INFORMAZIONI UTILI

Al lettore potrebbe interessare un altro breve racconto di questo genere NWO – The Plan.

Se invece volete leggere nei particolari cosa sia realmente il Deep State e il Nuovo Ordine Mondiale, se desiderate comprendere perché Hitler ne parlava continuamente, se volete discernere il vero motivo di ciò che sta accadendo e molto altro al riguardo, vi rimando al primo libro della trilogia The Rune Trilogy, I GIORNI PERDUTI, alla pagina LIBRI del mio sito web www.pierluigitombetti.com.

E soprattutto se desiderate capire come si possa andare oltre lo specchio, infrangere una realtà che pensavamo essere l’unica possibile mentre non è affatto quella vera, vedere con i vostri occhi che quello che il Sistema ci presenta è solo il riflesso di uno specchio infranto, se volete conoscere cosa esiste davvero là fuori, beh, dovete assolutamente vivere insieme alla protagonista la storia di SYNCHRONICITY – Volo 9941. Ė quello che accade nella mia mente, un viaggio che ho già fatto e che ho vissuto sulla mia pelle, un cammino ai confini della realtà; decidere di andare oltre sta solo a voi. Lo splendido booktrailer a questo link.

Scene drammaticamente reali, dagli sconvolgimenti climatici che ci attendono inevitabilmente alla peggiore pandemia immaginabile le potete trovare ne L’OMBRA DEL DILUVIO (Libri I e II), a dispetto di queste tematiche una grande avventura a lieto fine, con una risposta e una soluzione davvero originale e insolita. Grandi enigmi storici e archeologici nonché scienza di frontiera, viaggi nei luoghi più suggestivi, il mistero della vita, l’essenza dell’universo, la risposta fondamentale agli estremi limiti della conoscenza umana.

Se inoltre desiderate leggere la più straordinaria avventura del commissario Laghi e dei suoi amici vi rimando a SECRETUM – Il Codice L. Ci emozioneremo insieme a loro, mentre sono alle prese con la pagina perduta del Codice L di Leonardo Da Vinci e la sua ricerca del Secretum in una Romagna mai vista sotto questa luce. Anche qui avventura pura, scienza di frontiera, un dinamismo narrativo esplosivo, misteriosi eventi del passato e del presente che indagheremo anche grazie a G. G. Byron e P. B. Shelley durante la loro permanenza a Ravenna, quando, con il Frankenstein o il Moderno Prometeo, tentavano di svelare il medesimo enigma di Leonardo, e come sempre tutto basato su dati ed eventi reali.  Qui il booktrailer.

Per tutto il resto, beh, se riuscite a vincere la nausea, vi dirò che questa non è solo una storia.

Ma come conclude giustamente il mio amico Elia, è un’altra storia.

Pierluigi Tombetti

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RINGRAZIAMENTI

Come sempre un ringraziamento va a Ileana Caminiti per l’aiuto fondamentale in vari aspetti di questa storia. Per l’editing del testo sono debitore a Beatrice Valeriani, di Editorpercaso, una bravissima editor che consiglio a tutti, una di quelle persone che ogni scrittore dovrebbe avere sempre nella sua cerchia di stretti collaboratori per la sua penna (tastiera?) professionale e precisa. La potete contattare alla sua pagina Facebook https://www.facebook.com/Beaeditorpercaso/


[1] Tutti i dati sono da riferirsi al momento in cui questa storia è in corso di scrittura e sono destinati a cambiare ogni giorno man mano che la pandemia avanza, mantenendo tuttavia sempre validi i concetti espressi.

[2] Per tutti i riferimenti ai personaggi e agli eventi dell’avventura precedente vedi SECRETUM – Il Codice L, Eremon Edizioni, 2019

[3] Vedi i particolari storici e la dettagliata progressione degli eventi futuri in I Giorni Perduti, (The Rune Trilogy), Arkadia Editore, 2014

Copyright (c) 2020 Pierluigi Tombetti

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